
Sostiene Veronica, tra le altre cose: "E' una persona che non sta bene". Allora lui va dall'insetto più famoso d'Italia a discolparsi, di più, a pretendere le scuse. E parla, parla, straparla. Lei enorme e bellissima stampata sullo schermo gigante, lui piccolo piccolo e corrucciato seduto sul seggiolone, sempre con lo stesso completo e la stessa cravatta. Ogni tanto sbuffa, si sventola col solito memorandum, si asciuga la fronte. La claque continua imperterrita ad applaudire ogni suo passaggio, anche i discorsi più inverosimili, le scuse più bambinesche, le arrampicate sugli specchi degne dell'uomo ragno. Il conduttore gli fa da spalla e ogni tanto si strofina le mani soddisfatto. Lui inizia la solita litania, cita spesso la sinistra, i giornali della sinistra, i complotti della sinistra, le televisioni della sinistra, perfino la mano sinistra, anche i mancini sono da deplorare. Ed io mancino lo sono, mi sento tirare in ballo.
Non guardo certi programmi, mi rifiuto, mi provocano l'orticaria, però mi sono fatto forza, ho fatto scorta di antistaminici, ho bevuto un paio di birre per stordirmi e, seduto comodamente sul divano, ho iniziato a sbirciare quello che avevo registrato la sera prima sull'hard disk da 250 giga.
Bel titolo scelto dal conduttore: "Adesso parlo io!". Come se fino ad ora lui fosse stato imbavagliato, impossibilitato ad esprimersi, costretto nell'ombra.
Ho visto ed ho sentito e questo è quello che ho capito.
Ho capito che i candidati li selezionano per i meriti, che sarebbe assurdo candidare persone di ottanta anni (si, ha detto ottanta e non sessanta o settanta, perchè lui li ha superati da un pezzo), che bisogna svecchiare e soprattutto valorizzare l'estetica, perchè non è una colpa, anche l'occhio vuole la sua parte, schifa perfino la Rosy di turno.
Ho capito che non ha partecipato alle feste dei suoi ragazzi perchè un paio non hanno festeggiato, per l'altra ha speso una vagonata di soldi ma non ho capito lo stesso se ha partecipato o meno.
Infine ho capito le vere ragioni della sua partecipazione al famoso compleanno, ho sentito di quelle foto che giustificherebbero tutto, pubblicate l'indomani su un settimanale di famiglia più volte citato, è la sua arma segreta, l'arma del dottor Stranamore, lo ripete in continuazione.
"Come si fa a parlare con questi toni? Avete visto le foto? C'erano centinaia di persone, ho fatto foto con tutti, perfino con i camerieri ed i cuochi". Perfino!
Ho spento la tele prima che finisse il programma, cominciavano a prudermi le mani e le braccia. La mia solerzia, di più la curiosità, mi spingono ad andare oltre, a vedere queste foto, il web è una potenza, sono già pubblicate. Sono stanco ed un pò intontito ma mi faccio forza, è questione di cinque minuti.
Lui è li, alla festa, in mezzo a tante persone, sorridente e soddisfatto, con il solito completo e la solita cravatta. In un momento di lucidità noto qualcosa di strano, strane luci, strani riflessi, strani veli che circondano le persone, strane altezze e bassezze, differenti coloriti. Per lavoro uso moltissimo il clone brush, so dove guardare, inizio a cercare l'errore, lo trovo. Trovo una mano sulla sua spalla, purtroppo per lui una mano a sei dita.
Magari è uno scherzo della natura, una tara genetica, mah. Se così non fosse, temo per la carriera di chi ha fatto quel lavoro, il cosiddetto lavoro sporco.
Comunque la gente da casa gli crederà, i consensi aumenteranno, in fondo l'abitudine gioca a suo favore, non c'è più indignazione, addirittura c'è ammirazione, la gara è sempre aperta per chi ha la lingua più lunga. Ed il tempo cancellerà anche questa.
Oppure, molto più probabilmente, sono io, parte dell'esigua minoranza, che cerca continuamente di rompere i coglioni, che continua a non volere capire che lui è il meglio, di non volere ammettere che la sinistra è veramente alla frutta e che bisogna sperare ormai nella Veronica di turno, nel Gianfranco di turno, nel vescovo di turno. Si, è così, quindi da oggi bisognerà considerare normale anche una mano con sei dita, una faccia con tre occhi, un uomo con due piselli. Anche qui il tempo aiuterà.
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