
Dice spesso il mio edicolante, situato proprio sotto casa: "L'acqua migliore la bevono i porci". In realtà non lo dice proprio così, usa un tantino di slang, comunque essendo io un indigeno, lo capisco ugualmente anche quando parla con la sua cadenza da pastore brianzolo, che pressapoco suona così: "A megghiu acqua sa vivin'i puoicciiiiii!". Ed ha ragione, le cose migliori sono ad uso e consumo di persone che non le meritano. Potrei fare migliaia di esempi ma mi astengo, non voglio farmi del male da solo.
Saltando di palo in frasca, qualche mattina fa, era molto presto anzi troppo, mentre ero in moto per andare a faticare procedendo lentamente in una autostrada quasi deserta, per caso noto un riflesso nel cielo limpido, un puntino di luce fermo immobile proprio sopra la mia testa. Lo fisso, poi guardo la strada, alzo ancora la testa e non lo trovo più, al suo posto un puntino nero, simile ad un aereo in lontananza, che si sposta veloce in orizzontale, poi si ferma di botto, infine scompare.
In testa mi parte la sigla di X-Files. Immagino che da un momento all'altro un cono di luce mi risucchi insieme alla moto, che un omino verde con le antenne diritte e incazzato nero, affacciato allo sportellino dell'astronave, si lamenti rivolgendosi al suo compagno di fianco, invitandolo la prossima volta a scegliere un motorino più leggero poichè il raggio non ce la fa a tirarmi su. "Mavalà!", gli dice. "Prima guasti il teletrasporto per quella faccenda dei cornetti caldi, poi usi la velocità a curvatura per non fare tardi a calcetto, infine cerchi di scassare il raggio traente perchè non capisci niente di moto. Sei proprio un testone!".
Nel frattempo, Fortunatamente, imbocco l'uscita dell'autostrada ed entro in un tunnel che mi porta sulla tangenziale, faccio ancora pochi metri ed imbocco il cancello di ingresso.
Sono salvo. Racconto la faccenda al metronotte di guardia che mi osserva come se guardasse un padano indossare la coppola. Mi rendo conto di avere fatto una cazzata, qui in ufficio il cortile è lo sport nazionale, corre più veloce di un mio collega conosciuto col soprannome di "il peripatetico circolare".
Cerco affannosamente di giustificarmi: "Avevo sonno, ero stanco, lo stress, stavo scherzando, ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tight, c'era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c'è stato un terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette, non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!"
Scappo via a timbrare. Incontro "lo sciupa" che farfuglia qualcosa circa le ascelle, sento salire del disgusto dentro di me...
Ma questa è un'altra storia.
Notizia dell'ultima ora: mi sono graffiato in ufficio con un chiodo, all'apparenza privo di ruggine, per ogni evenienza monitorizzo la parte lesa con una certa attenzione, non vorrei che la ferita si infettasse!
3 commenti:
E adesso come faccio a dormire se non risolvo l'enigma dell'identità segreta del peripatetico circolare e non mi tolgo dalla mente le ascelle dello sciupa?
E vabbe'... Tanto prima o poi ci estingueremo!
Comunque, sarebbe bello leggere il blog del metronotte.
secondo me ti stanno cercando davvero !
Occhio alle mosche durante il teletrasporto !
ci vorrebbe il buon vecchio Moulder che dice ..."I want to believe"
saluti,
mica ti ho dimenticato sai...
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