
Il bravo giocatore di poker non gioca mai soltanto con le sue carte ma soprattutto gioca con le situazioni del tavolo e la psicologia dell'avversario. Questo non significa che il bravo giocatore vincerà sempre, le carte che gli passano per le mani contano, alla fine il punto bisogna calarlo, la forza di un bravo giocatore sarà quella di tentare di non scoprirle, cercando tutte le possibilità per far passare prima l'avversario. La vera forza però sta nel capire le mani da vincere, quelle più importanti, più ricche, e in una lunga partita notturna queste mani si possono anche ridurre ad una o due: se vinci quelle poche mani e perdi tutte le restanti sei sicuro che ti alzi dal tavolo con una vincita.
Il bravo giocatore conosce a menadito le possibilità di vincita per ogni differente mano, tiene conto delle sue carte, delle possibili carte dell'avversario, del numero di carte ancora da scoprire e dell'entità del piatto, calcola tutto e decide se vale la pena rischiare.
Il bravo giocatore rimane sempre impassibile, non da indicazioni sulle sue carte all'avversario con movimenti, occhiate, commenti, tic. Il suo sguardo è fisso sulle sue carte, oppure su un punto lontano, sopra la testa del giocatore che ha di fronte.
Il bravo giocatore non fa prigionieri, non si deve intenerire se qualcuno perde tanto, quest'ultimo continuerà certamente a perdere con qualcun altro.
Il bravo giocatore non si farà mai prendere dalla frenesia, tutto deve essere valutato e calcolato, la calma è la virtù dei forti, toccherà le fiches solo per puntare, non si alzerà dal tavolo se non per una pausa concordata, rimarrà sempre sereno, composto, educato, il suo tono di voce sarà sempre lo stesso.
Il bravo giocatore nelle pause tra una mano e l'altra continuerà a studiare gli avversari, cercherà di scoprirne i punti deboli, i segni rivelatori, le movenze inusuali.
Il bravo giocatore sa che il poker è un gioco per muti, non si lascerà scappare commenti, battute, quando sarà possibile userà i gesti al posto delle parole.
Il bravo giocatore è anche colui che nelle serate storte riesce a contenere le perdite, inanelando una serie di cip, passo e parola, rimanendo concreto e soprattutto impassibile anche di fronte alla sfortuna più nera.
Detto questo possiamo cominciare a giocare una partita di briscola chiamata.
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