lunedì 9 marzo 2009

Esperienze di vita


Se c'è una cosa che conta nella vita è l'esperienza, perchè praticamente tutto quello che accadrà durante la tua esistenza concorrerà a farti maturare, formarti il carattere, le opinioni, la personalità, le reazioni. Chiaramente le esperienze che si andranno a maturare saranno influenzate da tanti fattori, principalmente da dove nasci e cresci e da chi nasci e con chi cresci, successivamente anche dalle scelte che farai (studio, lavoro, matrimonio, etc). Così, se fossi nato da una famiglia nobile scozzese, avessi studiato negli States, lavorato come top manager e fossi sposato con una ricca ereditiera sicuramente non faresti le stesse esperienze di vita di un paria, profugo, malato di tisi e magari costretto a delinquere: lapalissiano.
L'esperienza ti aiuta a decidere, di contro l'inesperienza concorre a farti sbagliare. Ma l'esperienza non si misura in chili o litri, non si accumula e poi si usa a piacere, bisogna acquisire l'esperienza specifica per quel dato problema, altrimenti puoi avere fatto tre guerre ma non sapere chiudere lo stesso una pentola a pressione.
La domanda è: quale vita sarebbe più utile vivere per formare una massima esperienza, capace cioè di aiutarti in ogni momento e in ogni condizione? Ad esempio: il paria delinquente se la caverebbe meglio o peggio del lord viziato se il mondo superasse l'orlo della catastrofe? La risposta è che non basterebbero cento vite e tutte diverse tra loro. Ne consegue che il metodo migliore per accumulare esperienza è quello di "farla" e soprattutto di diversificare. Ma come?
Prendiamo l'ipotesi di un tizio che ha solo bevuto vino bianco nella vita, conosce l'esistenza del vino rosso per sentito dire ma non lo ha mai bevuto veramente, lo ha solo assaggiato una volta bagnandosi le labbra, ha scoperto che potenzialmente è molto buono ma qualcuno gli ha insegnato che il vino rosso fa male, ubriaca.
Il tizio ha a disposizione due scelte: continuare col vino bianco o provare almeno una volta il vino rosso. Nel primo caso avrà la certezza di evitare il presunto brutto sapore del vino rosso e non rischiare l'ubriacatura, nello stesso tempo però non saprà mai se ha fatto bene ad essere stato così fedele al vino bianco. Nel secondo caso o scopre che è veramente buono e non fa male, così fa sempre in tempo a passare al vino rosso, oppure ha la conferma che invece non è di suo gusto, il bianco è più gustoso ed assimilabile, così avrà la conferma che la sua prima scelta è stata la migliore.
Esperire quindi è un pò come rischiare. A questo punto bisogna solo decidersi se ascoltare le esperienze degli altri oppure fare da se e rischiare di ubriacarsi. Poi bisogna fare i conti col rimpianto di non essersi mai ubriacati, ma questo è un altro problema.
Si dice che non c'è peccato peggiore del rimpianto, concordo pienamente. Vado di corsa a bermi un bel bicchiere di vino rosso.

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