
Il disgusto mi assale quando qualcuno mente spudoratamente ed altri gli vengono in soccorso, andando oltre il muro di omertà, non smentendo ma addirittura confermando le sue palesi bugie.
Diciamocelo pure, sentire cazzate da gente che non conta un ciufolo ha un peso, te ne sbatti, tiri dritto, ti fai una bella risata e vai tranquillo a letto a dormire.
Invece essere presi per i fondelli da persone che possono, devono, decidere del tuo destino, del tuo futuro, assume tutto un altro significato, ti tocca nel profondo, nelle tue speranze, nella tua tranquillità, può cambiarti la vita.
Come si dice, il tempo è galantuomo: forse passeranno decenni ma la verità verrà a galla, proprio come gli stronzi. Purtroppo galleggerà quando ormai il danno è fatto, quando la gente ha già dimenticato, ma vuoi mettere la soddisfazione?
Già, la soddisfazione, ma de chè? C'è un proverbio cinese, i cinesi in quanto a pazienza sono campioni mondiali, che recita pressappoco così: "Siediti sulla sponda del fiume ed aspetta che passi il cadavere del tuo nemico".
Ok, mi convinco. Mi alzo la mattina presto, mi equipaggio con bottiglietta d'acqua, caramelle menta e liquirizia, occhiali da sole e lettore mp3 e vado a sedermi in riva al fiume, l'unico disponibile dalle mie parti, il fiume Oreto. Posteggio all'ombra di sparuti e spogli alberi su uno dei ponti che l'attraversano e aspetto che passi questo cadavere.
Sono scettico, molto. Invece comincio a scorgere qualcosa in lontananza e ridivento ottimista. No, falso allarme, appena mi è possibile capire di cosa si tratta realizzo che è solo una cassetta vuota di frutta che galleggia sull'acqua di un colore simile al caffè venuto male, a seguire dei tronchi d'albero, poi sacchetti di plastica pieni di immondizia, dopo un pò una carcassa di animale non identificata, ancora sacchetti, un casco rotto da operaio edile di colore giallo, un copertone, una lamiera, ancora un copertone, ancora sacchetti.
Non essendo cinese esaurisco la mia pazienza appena finite le caramelle, rimetto in moto e vado via.
Mentre guido rifletto: "Forse ho sbagliato fiume. O forse ho sbagliato proverbio cinese?" Me ne viene in testa un altro che recita: "Un nano in mezzo ad altri nani ha una statura dignitosa". Ecco, questo ha un suo profondo significato, forse adesso mi spiego come mai quelli lì sono quasi tutti alti un metro e un tappo. Posso tornare a casa, ho dato un senso a questa giornata dedicata alla verifica sul campo.
Devo decidermi e smettere di prendere allucinogeni, fra un pò vado in ferie, quelle lunghe, nel frattempo aspetto che altri trovino del tempo libero da dedicarmi fra una verifica e l'altra, anche solo una mezz'ora. E loro non mentono spudoratamente. O forse si?
1 commento:
forse era un fiume cinese comparso improvvisamente
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