Tutto è bene quel che finisce bene. Fortunatamente ogni cosa è andata per il verso giusto.
Finalmente ho recuperato un minimo di tranquillità e serenità, giusto il necessario per affrontare in modalità default il quotidiano, al netto degli acciacchi che continuano a perseguitarmi.
Mentre attendo di crollare psicologicamente per il troppo sforzo mentale profuso nelle ultime settimane e l'inevitabile rilassatezza che ne seguirà, sommato alla questione che non ho più un pensiero fisso dove canalizzare le mie ansie e concentrare gli sforzi, il mio cervello si diverte a spaziare sulla galassia di problematiche varie che mi circondano.
Così la mente può indugiare su tutta una serie di fatti e fatterelli che mi succedono o sono accaduti da tempo, sui quali nel momento non mi sono soffermato con la giusta concentrazione che essi meritavano, per i motivi sopra accennati. E l'arretrato è veramente tanto, scriverne su questo spazio significherebbe un post al giorno per i prossimi due mesi, cosa non realizzabile causa frammentazione del tempo libero ed anche di qualcos'altro di intimamente mio.
Così mio malgrado ho dovuto scegliere di condividere questi fatti di vita in maniera stringata sul libro delle facce, il quale libro mi fa incazzare perchè in perfetta autonomia continua a cambiarmi il numero degli amici, taluni scompaiono e riappaiono come i funghi mentre altri pasticciano cambiando nick senza avvertire, o forse non pasticciano affatto.
In questo modo è come se mi fossi tolto l'arretrato, da adesso in poi non mi rimane che il vissuto corrente, anche se in effetti c'era ancora una cosa che ho tralasciato pure sul social network, una questione di una promessa data e mai mantenuta, ma questa è veramente un'altra storia.
All'uopo, di recente sono tornato una tantum a frequentare luoghi estremamente interessanti per me, ma off limits per scelta da qualche mese. Dopo l'iniziale delusione sui contenuti non adatti alla mia frettolosa ricerca, quasi per caso scorro tutto fino in fondo e trovo quello che stavo cercando, mannaggia a me che non ho pensato subito che quello era il posto più ovvio dove cercare.
Sgrano gli occhi, sorrido, mi intristisco, mi confondo e penso:"E adesso?".
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