venerdì 25 novembre 2011

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Fa sempre piacere ricevere gli auguri per il proprio compleanno, fa doppiamente piacere se arrivano da persone delle quali non te lo aspetti.
Quest'anno ne ho ricevuti tantissimi di auguri: di presenza, per telefono, per sms, per email, innumerevoli attraverso feisbuc.
Per quelli telefonici nella maggioranza dei casi e' stato gioioso e divertente, in alcuni (pochissimi, per fortuna!) si sentiva la formalita' del gesto, in altri mancava poco e scattava il momento di commozione, altri ancora hanno creato situazioni di comico imbarazzo.
Successe che, trovandomi quel giorno seduto di fronte ad un funzionario donna della cancelleria di un tribunale per un atto pagato salatissimo, nel silenzio piu' assoluto e solo io e lei in quella stanza, mi vibra il cellulare. Mi affretto a premere il pulsantino verde prima che inizi a squillare cosi' da mantenere intatto quel sacro silenzio ma, prima ancora che riesca ad avvicinare il cellulare all'orecchio, il mio interlocutore, uomo e collega di ufficio in vena di scherzi, grida al microfono invadendo la stanza con quelle parole: "Amooreee, tesoorooo, sono il tuo uomo, il tuo maschio, auguuriii!".
La donna che ho di fronte, avendo sentito distintamente le parole pronunciate dal mio collega, sgrana gli occhi fissandomi e a seguire accenna il classico sorrisetto del tipo: "Ah, sei gay, e bravo!".
Inizio a balbettare suoni inintellegibili per giustificarmi, vorrei dirle qualcosa del tipo: "E' un mio collega, mi sta facendo uno scherzo, chi e' che non ha colleghi simpaticamente bastardi? Questo e' il capo bastardo!".
Invece non ci riesco e comunque la donna non me ne da il tempo, chiaramente non mi crederebbe, soprattutto mi ha gia' giudicato. Stringe le labbra per reprimere un altro sorrisetto, socchiude gli occhi e fa di si col capo piu' volte, come a dire: "Ti ho sgamato, e' inutile che ti giustifichi, si capisce subito che sei gay!".
Fortunatamente rientro in me stesso dal momento di panico, convinto che anche se fosse non ci sarebbe nulla di male, alla faccia del taglio di capelli di Giovanardi.
Le sorrido e  faccio finta di niente, rispondo al telefono dicendo: "Graaziee! Ci sentiamo piu' tardi, ora non posso, ciao!".
Riporto con la donna la discussione sul piano formale e noto che lei ci rimane malissimo che io non mi sia vergognato, che non abbia almeno abbassato lo sguardo. Invece la fisso negli occhi e alzo le sopracciglia piu' volte muovendo il capo, come a dire: "Beh, e allora?". Lei si schiarisce la voce quasi interdetta. Continua a sbrigare la mia pratica ma si nota il suo imbarazzo.
Finisce, me ne da una copia, mi alzo, le porgo la mano, lei avvicina la sua ma si capisce che ne farebbe volentieri a meno, sicuramente sta pensando: "E se mi contaggiasse?". La ringrazio ed esco ancheggiando un minimo per dispetto. Poi solo risate!!

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