lunedì 12 marzo 2012

Allafannati


La mia ignoranza è nota, tanto per dire ho scoperto giusto qualche giorno fa che le cicogne non sono la causa del sovraffollamento del pianeta.
Posso citare a memoria i nomi di tutti i Barbapapà ma non conosco il motivo per cui, nell'idioma a me più familiare, capiti spesso che un termine venga utilizzato per tutt'altro scopo, stravolgendone completamente il significato originale.
Secondo il Devoto Oli, sezione isole del sud, dalle mie parti per "allafannato" letteralmente si dovrebbe intendere qualcuno affaticato, affannato fisicamente. Invece nel parlare comune l'allafannato è colui che, sia che necessiti di apporto di calorie o meno, introduce con ingordigia nell'apparato digerente ogni sorta di cibarie, facendolo a quattro mani soprattutto quando la distribuzione degli alimenti avviene in forma gratuita ed in occasione di particolari eventi.
Capita che, quando è possibile liberare un posto macchina, qualcuno decida di festeggiare la sua fuga dall'ufficio offrendo un rinfresco ai colleghi in cambio di un piccolo regalo, di solito il classico orologio; tutto come da copione di un film di Fantozzi, quindi con relativo discorso del fuggiasco che si emoziona seguito dal racconto delle sue gesta degli ultimi trenta o quarant'anni, illustrato con dovizia di particolari dal capo ufficio.
A seguire pezzi di rosticceria, panini con milza, dolci e spumante.
E qui scatta la corsa all'accaparramento delle derrate dei soliti noti, con le tecniche più disparate per confondersi in mezzo alla folla e soprattutto, almeno nelle loro intenzioni, per non destare sospetti ed essere tacciati di "allafannitudine".
C'è chi si pone strategicamente alla destra del personale del catering ed inizia, già qualche minuto prima del "pronti: via!", ad "assaggiare" qualche pezzo con aria distratta per poi proseguire fino all'indigestione.
C'è chi si organizza in una sorta di catena di montaggio (qui bisogna essere in più persone) con una testa di ponte (di solito il più alto e robusto per resistere ai colpi di chi sta dietro) sistemata strategicamente vicino ai tavoli, che riempie e passa piattini di plastica colmi di ogni ben di Dio ai sodali.
C'è chi, trovandosi in fila, sgomita per arrivare prima all'agognata pizzetta rischiando il cartellino rosso, con la faccia ingrugnita che si trasforma in un amabile sorriso appena chi riceve la botta lo guarda inferocito.
In queste occasioni mi diverto da matti, mi piace osservare questi distinti signori, con giacca e cravatta e parecchie responsabilità sulle spalle, che si accalcano per bere litri di Coca cola e fare il bis di spumante anche se non sono abituati all'alcool, oppure signore in tailleur sbiancate in viso perchè chi sta dietro, con una mossa degna di un dribbling alla Maradona, finta di andare a destra e le scavalca da sinistra per prenderne il posto.
Alla fine ci si ritrova tutti insieme a fare le foto di rito ed a stringersi le mani, in una sorta di terzo tempo calcistico, meditando. riflettendo, per affinare la tecnica la prossima volta che capiterà l'occasione.
In fondo fa parte del gioco, Benvenuti in ufficio!

2 commenti:

amanda ha detto...

ma da quanto non toccano cibo?

Giolvolo ha detto...

L'allafannato non mangia per fame, inghiotte perche' e' tutto "a gratis"!