venerdì 9 gennaio 2009

Cyberg

Giocondor
"È arrivato il momento di smettere di credere e di cominciare a capire."
Così disse Rael, il fondatore del Movimento dei Raeliani, il tizio rapito dagli Ufo (secondo lui sarebbero gli alieni i nostri creatori e clonatori, a loro immagine e somiglianza) e rimandato sulla terra a costruire un'ambasciata per accogliere questi esseri sul nostro pianeta quando ritorneranno.
Non voglio giudicare questa tesi, l'una vale altra in mancanza di prove certe, forse qualcuno ha solo bevuto un bicchierino di troppo oppure ha esagerato con l'erba, e comunque sarebbe in bella compagnia.
La cosa mi affascina e nello stesso tempo mi angoscia. Mi affascina perchè tutto quello che riguarda l'origine della vita sulla terra mi incuriosisce, mi interessa e mi intriga. Mi angoscia perchè potrebbe significare che ci sono altre entità nell'universo le quali ci somigliano per egoismo, bassezze e meschinità. Spero solo che la loro evoluzione sia stata differente, migliore.
Rael continua dicendo che questi clonatori da lui incontrati somiglierebbero ai cinesi, solo un pò più bassi e con barba e capelli lunghi, chissà poi perchè invece ci siamo evoluti e differenziati così. Forse siamo solo peggiorati, almeno spero.
Non capisco se posso ritenermi fortunato. E se i nostri creatori invece fossero stai dei cyborg, organismi cibernetici senza un'aura, un'anima, sentimenti e emozioni? Se invece si fossero stanziati sulle zone artiche del pianeta, magari su degli immensi iceberg freddi, glaciali, inospitali? Posso immaginarmi come ci saremmo potuti evolvere in queste condizioni. Non ci saremmo più chiamati uomini ma cyberg, metà cyborb e metà iceberg, praticamente insensibili a qualunque sollecitazione fuori dagli schemi, senza cattivi istinti e sentimenti, senza paure ne gioie se non quelle istallate, tutti col nostro bravo programma da eseguire, senza deragliamenti, errori, macchie, peccati, colpe, tutti solidamente integgerrimi, bravi, buoni e intelligenti, soprattutto pari, e destinati a vivere una vita "normale" fatta di tanti piccoli gesti quotidiani sempre uguali e per questo sicuri, di sane abitudini e di scelte ponderate. Non ci sarebbero più errori.
Ma che bello, finalmente un pò d'ordine e giustizia in questa terra. Sarebbe il raggiungimento dell'utopia: alleluia, alleluia!
Ma no, dai! Che orrore, che tristezza.
Che ne sarebbe stato allora della bellezza e del fascino di sbagliare e di imparare dai propri sbagli, di scegliere di non adeguarsi, di non conformarsi, di avere il coraggio di rischiare, di giocare, di vincere e di perdere, di ambire, di schierarsi, di sognare, di commuoversi, di arrabbiarsi, e perchè no di peccare anche solo per raggiungere un attimo di felicità?
Fiuuuuu... Per fortuna mi hanno clonato così, meno male che non esistono i cyberg. O forse esistono, vivono tra noi?

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