
Sembra facile prendere delle decisioni ma non lo è. Certo, dipende dall'importanza delle decisioni stesse, e già qui sorge il primo problema: quand'è che una decisione è importante? Cambiare lavoro, sostituire il gestore telefonico, fare un figlio, scegliere un film al cinema, cambiare amicizie, acquistare un nuovo pc, terminare una storia, a che ora svegliarsi la mattina, allontanare i parenti, cambiare aria, andare in piscina...
A seconda dei punti di vista, delle priorità, delle situazioni oggettive e soggettive ognuna di queste potrebbe rientrare nella categoria delle decisioni importanti e di conseguenza difficili.
Valutata l'importanza rimarrebbe comunque insoluta la questione di come prendere la decisione. Quando si è molto combattuti si cercano consigli, opinioni, voci di corridoio, alla fine però la decisione si prende sempre in prima persona, valutando con la testa, lasciandosi trascinare emotivamente o un mix delle due. Ci sono però contesti in cui non puoi ascoltare nessuno, non puoi condividere i tuoi pensieri e le tue titubanze, rimani solo con le tue perplessità, e magari sono pure decisioni importanti e soprattutto difficili, nel senso che qualunque cosa sceglierai sbaglierai perchè i pro sono quantitativamente e qualitativamente uguali ai contro, oppure perchè sei costretto a decidere nero anche se sai che la tua testa ed il tuo cuore ti gridano nelle orecchie bianco fino a stordirti.
E allora prendi tempo per non decidere, speri che avvenga qualcosa per cui la scelta sia più semplice, oppure ti auguri che qualcuno prenda la decisione per te. Se tutto questo non accade procrastini all'infinito, a meno che la stanchezza non prende il sopravvento ed allora sono guai, perchè deciderai avventatamente e sicuramente sbaglierai.
Ecco, sono in quest'ultima fase, sono stanco ed ho scelto avventatamente. Sono sicuro che me ne pentirò, che soffrirò, che mi mangerò le mani. Ho deciso che è arrivato il momento di separarmi da colei che non mi ha mai tradito, che mi divertiva, che mi ascoltava e che ascoltavo, che mi dava soddisfazioni, stimolante, a suo modo intelligente, di cui mi fidavo, di colei che mi ha sempre portato dove mi doveva portare, mannaggia!
Ho deciso che è arrivato il momento di cambiare la mia vecchia auto, la mia amica auto, che non mi ha mai lasciato in panne, che mi ha dato solo dei piccoli problemi tutti facilmente superabili, ma purtroppo il logorio del tempo è inesorabile, ed è una cosa che devo accettare.
Ho scelto pure il nuovo colore: argento metallizzato, completamente diverso dal rosso bordò, forse un modo per dimenticarla in fretta e soffrire il meno possibile.
Spero di non rincontrarla, sarebbe dolorosissimo vedere un altro che la conduce, che la coccola, che si prende cura di lei, che si diverte alla guida. Se dovesse succedere chiederò al nuovo proprietario di farmela guidare un'ultima volta, anche se so che mi risponderà picche. E mi prenderà pure per pazzo.
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