
Per rimanere in vita, la prima regola che tutti i manuali di sopravvivenza citano è sempre la forza di volontà, prima ancora dell'acqua o del riparo o del fuoco o del cibo. Sarebbero quelle capacità nascoste che possiedi e che il tuo carattere ti mette a disposizione nel momento del bisogno: "Mai disperarsi, crederci sempre, non abbattersi mai, non darsi mai per vinti". Io ho dato fondo alla mia forza di volontà, ho attinto anche alla forza della disperazione, dell'avvilimento, della depressione, dell'angoscia, dello sconforto, della demoralizzazione, della rabbia, ma ce l'ho fatta, sono sopravvissuto al viaggio, e sono tornato!
Sembra banale ma, il giorno prima di ripartire per casa, un febbrone primaverile ci ha messo lo zampino e tentava di rovinare tutto, di stracciare questi pochi giorni trascorsi serenamente sotto nuovi cieli.
Avete mai provato a rifare le valigie, sobbarcarvi una quarantina di chilometri di macchina, restituire la macchina al nolo, prendere la navetta con valigie al seguito, fare la fila al check in, fare poi un'altra fila ai controlli e subire una perquisizione, fare ancora un'ulteriore fila all'imbarco voli, rimanere seduti in una scatola di sardine per un'ora e cinque minuti, aspettare quasi un quarto d'ora col caldo soffocante per scendere la scaletta dell'aereo, ritirare i bagagli dal nastro e, dulcis in fundo, zipparvi in macchina del familiare che vi è venuti a prendere per un'altra ora e passa, a causa della sua guida prudente ma così lenta che anche i pedoni suonavano per passare, e tutto questo con 38 e spiccioli di febbre, con i brividi, dolori articolari, mal di testa, mal di gola, senso di vomito, difficoltà respiratorie, capogiri, sonnolenza, vista annebbiata, pressione bassa e coglioni rotti? No? Meglio per voi.
In questi frangenti il mio cervello va in loop, nel senso che si fissa su dei pensieri e li ripassa continuamente, del tipo: "Ho preso tutto, Ma tutto tutto?". Penso sia una forma di protezione, per non sovraccaricare il sistema, il processore è vecchio e la ram è poca, c'è il rischio di un crash.
comunque viaggiare rimane una cosa stupenda ma lo devi saper fare, devi prenderti i tempi giusti, non avere l'assillo di fare tutto in pochi giorni, devi gustarti le chiacchere con le persone del luogo, devi riuscire a dimenticare che ora e che giorno è, fottertene della mancanza delle tue piccole comodità, cercare di scoprire sapori ed odori nuovi, osservare e godere senza giudicare, condividere le tue sensazioni e portarti appresso un berretto di lana, non hai bisogno d'altro. Se poi hai i soldi è ancora meglio, ma non è indispensabile. Io, a parte il berretto ed i soldi, l'ho fatto, e mi sono divertito tantissimo.
Ritornando ai giorni nostri, chiaramente causa febbre non sono riuscito ancora a venire in possesso della mia auto nuova, che giace sola e sconsolata nel garage della concessionaria, però le rate le ho iniziate a pagare, già è una cosa. Lunedì si torna al solito tran tran, in attesa dell'estate che verrà, forse densa di novità, fa pure rima. Chi vivrà vedrà!
Ops... Buona Pasqua, forse un pò in ritardo.
1 commento:
m'hai fatto venire la febbre pure a me, che ci devo fare, m'immedesimo....
viaggio con la febbre, qui mi sa che c'entra un po anche la sfiga...ma...non ti crucciare, tanto, prima o poi, ci estingueremo.
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