Toradol come se piovesse

Continuo ad avere un fastidioso e doloroso torcicollo che scende fino al braccio e al costato il quale, unito a tutti gli altri miei malanni, non mi permette spostamento alcuno se non al prezzo di lancinanti dolori quindi, alla faccia del Mini Me, sono a casa da un paio di giorni.
E se domani, e sottolineo "se", dovesse continuare stò dolore, che faccio? Come faccio a preparare le valigie, comprare le ultime cose, andare in farmacia a riempirmi le tasche di tranquillanti e ansiolitici per il volo?
Per scrivere queste due righe sto usando solo la mano destra (sono mancino) poichè il braccio sinistro è completamente indolenzito. In questi casi, mi ha detto tempo fa un ortopedico di fama, da me consultato e pagato profumatamente, è inutile usare gli antifiammatori, ce ne vorrebbero tanti e usati per un lungo periodo, ci si deve affidare agli antidolorifici e cercare di continuare la vita di sempre. Vedrà che ci riesce, si fidi!
Qui un vaffanculo mi sale di cuore. In questi ultimi cinque giorni il mio deretano è stato trafitto tante volte da aghi di varia misura, che iniettano la sostanza consigliata dal luminare e, a parte una strana euforia inframmezzata da conati di depressione: niente, e sottolineo "niente"! Il dolore anzichè regredire sembra che aumenti.
La tragedia è che giovedì non è che dovrei partire: "devo partire"! Tutto già pagato, familiari in loco allertati, auto noleggiata e quant'altro.
Fino a qualche giorno fa non vedevo l'ora di cominciare il viaggio, ero io a prendere l'iniziativa, adesso mi lascio un pò trascinare. Speriamo ci sia un cambiamento, un miglioramento. A volte basta poco per migliorare l'umore, a me poi basta pochissimo, sono un umorale, un istintivo, un temperamentoso: un sorriso, un saluto, una cortesia; di contro con la stessa facilità basta poco a peggiorarlo, e sottolineo "poco": una scortesia, un'incomprensione, una telefonata.
Solidarietà alle persone colpite dal terremoto in Abruzzo.