Tic tac

Ogni tanto riemergo, per adesso preferisco stare in un angolo ad osservare. Stamattina, chiacchierando con me stesso in moto, notavo, senza alcuna sorpresa, che riesco a rammentare con maggiore nitidezza le mie più grandi incazzature del passato rispetto ad altri fatti. Ricordo alla perfezione nomi, facce, motivo del contendere, luoghi, circostanze, dialoghi. Mi dicevo che, se potessi tornare indietro nel tempo, alcune di queste situazioni le affronterei in maniera differente, di contro mi rispondevo perentoriamente che tutto dipende. "Dipende da cosa?", mi sono chiesto. Ne è nata una accalorata discussione. Quando gli animi si sono acquietati ero già arrivato a destinazione, di conseguenza non sono riuscito a chiarirmi con me stesso, purtroppo. La verità è che bisogna chiarire sempre, mai lasciare le cose a metà, che fluttuano, che galleggiano, ci si sta peggio. E poi purtroppo tutto quello che accade spesso è già avvenuto, niente di nuovo ci attende, sarebbero semplicemente delle ripetizioni, dei richiami, giusto per ricordare da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo, come ci inganniamo.
Il problema è: c'è qualcuno che ha ancora voglia di continuare così? Purtroppo si, sperando nella prossima reincarnazione.
Sono stato di recente sul pianeta Papalla, ogni tanto ci vado per schiarirmi le idee, luogo ideale per trascorrerci i fine settimana. In quella sede mi sforzavo, cercavo di concentrarmi su alcune cose ma la mia mente partiva per la tangente, non riuscivo a stare sul pezzo, come si dice. Poi mi sono finalmente addormentato. Nel sogno che ne è seguito sono stato circondato da un'intera famiglia: un padre costituente, una madre di tutte le battaglie, un grande fratello, un figlio della colpa, una sorella terra, una moglie del soldato, un nonno Libero ed una nonna Abelarda. Mi gridavano in coro, cantilenando un coretto da stadio: "Solo un ingenuo come te può dare per scontato che quello che tu credi sia sempre oro colato!".
Mi sa che è giunto il momento di cambiare materasso.
Game over.