
Trascorse del tempo, ne passò talmente tanto che Paolino adesso si faceva chiamare Paul, questo vezzo si intonava meglio con la sua nuova moto blu. Paul era cresciuto in età ed in altezza rimanendo lo stesso sognatore di sempre, giusto un tantino più disilluso.
Gli anni diluivano i ricordi, a volte li cancellavano o forse semplicemente li nascondevano nei meandri più profondi della mente, pronti per essere riesumati, dipendeva dalla forma dei ricordi stessi. Probabilmente in maniera inconscia ognuno di noi assegna ad ogni singola tipologia di ricordo una forma, una foggia: più l'aspetto del ricordo ha una struttura liscia più le sue probabilità di risalire in superficie sono alte, il segreto consiste nel dare forme aguzze ai brutti ricordi. Paul aveva scoperto il segreto e riusciva a tenere tutto dentro, ben custodito in fondo.
Così aveva dimenticato il suo dilemma adolescenziale, il suo "Crogiolo di cupezza". invece aveva mantenuto l'abitudine, quando poteva, di girarsi i pollici in terrazza sdraiato a guardare il mare nelle serate estive.
Purtroppo col tempo l'orizzonte visibile era cambiato e non in meglio: ville e villette dappertutto, un centro commerciale che sfregiava il panorama, le torri della cementeria che sputavano continuamente fumo grigiognolo sporcando il blu del cielo, il mare inquinato dagli scarichi che tendeva ad assumere diversi colori. Solo i gabbiani continuavano a piroettare inconsapevoli tra le correnti d'aria.
Provava una nostalgia immensa a rimanere lì sdraiato, nella vecchia casa accanto al pergolato scrostato dal tempo e dall'aria salmastra, per il degrado ma soprattutto per il nonno che non c'era più, era morto qualche anno prima di serena vecchiaia lasciando in Paul un buco difficilmente colmabile, era cresciuto con lui.
Quel pomeriggio, ogni tanto gli capitava, aveva i pollici stanchi quindi decise di leggere un libro per distrarsi. Sotto mano gli capitò "Il Circolo Pickwick" così iniziò a leggerlo svogliatamente. Passò poco tempo e si addormentò di un sonno profondo. Iniziò a sognare.
Qualcosa era successo nella sua mente perchè uno strano fluido lubrificante si insinuò fra i suoi ricordi più reconditi facendoli scivolare tra loro: ricordi a cubo sopra reminiscenze a palla, pensieri a cono sotto rimpianti a piramide; il fragile equilibrio era spezzato e lentamente i ricordi a stella cominciavano a salire avvicinandosi all'uscita.
L'incubo esplose dirompente e Paul si svegliò di soprassalto madido ed ansimante.
3 commenti:
ora aspetto di sapere l'incubo, ma la prossima settimana non ho accesso ad internet, come faccio?
La storia della forma dei ricordi è geniale (anche il nome intonato alla moto blu).
Bisognerà intercedere con il tuo capo affinché ti lasci più tempo per la creatività.
io sono tornata eh, vedi tu :-)
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