Dicono che è meglio morire per vivere che vivere per morire: appunti per ricordarlo.
sabato 5 novembre 2011
... E mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana, ovvero il giorno prima di partire per la naja.
Come si puo' spiegare, come si puo' comunicare, soprattutto come si puo' scriverne stringatamente di uno stato contemporaneamente fatto di meraviglia e benessere e paura?
Si, mi viene: "Fulminato sulla via di Damasco"! Sicuramente questa e' un'immagine che non mi appartiene ma secondo me rende bene l'idea.
D'ora in poi tutto il resto e' fumo, perdite di tempo, bizantinismi, inutili lungaggini. Bando alle ciance: adesso il grosso problema diventa la giusta lettura, l'interpretazione autentica, la vera traduzione, perche' si tratta dell'ultima occasione per tutti, sarebbe un peccato mortale lasciarsela sfuggire.
Gia', la giusta lettura.
Superare la linea d'ombra e accettare i propri ed altrui bisogni scavalcando paura, inibizioni e sensi di colpa oppure attraversarla per prendere atto della conquistata indipendenza riguardo tutto quello di cui si aveva timore e, di conseguenza, prenderne le distanze?
Se potessi scegliere, se fossi io a decidere, preferirei la prima ipotesi.
Chi vivra' vedra', in ogno caso io, avido ed affamato, mi godo il momento, anche se dovesse durare un solo, ma intero, attimo.
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2 commenti:
che stai combinando?
fai attenzione a non fare ed a non farti male
Grazie per il pensiero, cmq quel periodo, al tempo obbligatorio, e' passato da un bel po'. Metaforizzando...
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