Acquistare l'altra metà (Detto tra parentesi)

Credevo (speravo) arrivasse ad un certo punto negli altri un momento di minore interesse. Invece, come al solito, mi sbagliavo e tutto questo non lo comprendo, mi confonde. E mi confonde assai. Soprattutto non permette al tempo di fare il suo lavoro. Soprattutto non mi mi permette di decidere se ciò è cosa buona e giusta. Soprattutto non risolve.
Ho una mia teoria: come accadde a Peter, un pensiero felice ti può sollevare da terra. Questo spinge quotidianamente noi umani (e non) a cercarne, e se si è fortunati trovarne, almeno uno nella vita (consciamente o inconsciamente).
A volte può capitare (consciamente o inconsciamente) che in certi frangenti alcuni rimangano senza pensieri felici, allora ci si affanna a cercarne qualcuno sperando che la ruota giri. Nel frattempo, per necessità, per curiosità, per noia, per chissacchè (consciamente o inconsciamente), ci si aggrappa ai ricordi, almeno fino a quando non si riuscirà a trovare l'isola che non c'è.
Il fatto è che ci sono miliardi di Peter in cerca, e poche isole ancora da conquistare, le possibilità sono minime, è come vincere alla lotteria, azzeccare il Superenalotto, trovare un amico sincero o pescare la seconda metà della Mela.
Una soluzione potrebbe essere quella di accontentarsi: vincere un premio minore, realizzare un quattro alla Sisal, trovare il quarto per completare il tavolo da poker, recuperare una mezza mela che non combacia perfettamente ma (ottimisticamente) quasi.
Un'altra soluzione sarebbe quella di continuare a tarparsi le ali (Prego, accomodatevi).
Ci potrebbe essere anche una terza soluzione o una quarta...
Magari mi sbaglio, come al solito!
La stanchezza mi sovrasta.
Quanto vale un chilo di speranza?
Chi di speranza campa...
Ah... Felice anno nuovo!