Chissà se questo mio piccolo spazio, il più amato di sempre, si offenderà per come lo sto trattando, un po' come quei parenti lontani con i quali ci si sente solo per le feste o per bisogno e dei quali, nel tempo di mezzo, ci si dimentica completamente. Ma io so che mi perdonerà, lui si che mi conosce più che bene e capirà il mio allontanamento ed i miei silenzi attuali.
Sa anche che scrivo da sempre, oltre a riempire altri inutili blog (a parte questo che inutile non lo è mai stato, anzi: lo definirei terapeutico!) butto giù pagine su pagine di stupide storie, pensieri e riflessioni che poi conservo gelosamente, al riparo da occhi indiscreti.
Poi succede che, in un momento di follia, decido che è giunta l'ora di osare, di mettere da parte la solita ritrosia (timidezza? Imbarazzo? Paura di...?) e di condividere qualcosa, bella o brutta che sia non importa, mi interessa solo dimostrare a me stesso che lo posso fare perché le passioni vanno coltivate fino in fondo, ecchissenefrega del giudizio altrui!
Ho preso al volo l'attimo e mi sono buttato, è la prima volta che condivido qualcosa del genere (forse anche l'ultima!). Prima d'ora avevo un unico ed affezionato lettore: me stesso.
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